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4F - Fine Feed For Fish è un progetto di ricerca triennale per alimentare con nuovi mangimi branzino, orata e trota iridea, le tre più importanti e diffuse specie ittiche allevate in Italia.

Il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università degli Studi di Torno bandisce una borsa di studio di ricerca della durata di 6 mesi per la formazione di operatori nel settore dell'itticoltura.

L'Università degli Studi di Torino, partner del progetto Fine Feed for Fish, bandisce un concorso per l'assegnazione di una borsa di studio a esperti in acquacultura. 

Niente più frodi grazie alle nanoparticelle d’oro 

L’acquacoltura rappresenta una delle soluzioni più promettenti per rispondere all’emergente domanda di proteine animali, omega 3 ed altri micro e macroelementi necessari per la dieta dell’uomo.
Con il regolamento Europeo ((EU) 2017/893), recentemente la comunità europea ha autorizzato l’uso di 7 specie di insetto per produrre farina proteica da destinare all’acquacoltura.
Della grande varietà di specie ittiche destinate al consumo umano che si trovano allo stato selvatico e di cui la pesca rifornisce i mercati, l'acquacoltura ci offre una selezione piuttosto limitata (circa 250 specie secondo la FAO).
Un interessante articolo pubblicato sul magazine dell’Unione Europea mette in evidenza come i metodi di itticoltura tradizionale siano diventati insostenibili: il mercato chiede infatti a gran voce un’innovazione nel settore basata sull’uso di mangimi alternativi a quelli finora impiegati che diano un apporto bilanciato di nutrienti.
Pesce da acqualcoltura sostenibile: ricco di omega-3 a lunga catena. I ricercatori dell'Università di Almería confermano con una recente ricerca i risultati dei numerosi studi precedenti disponibili in letteratura, circa i molteplici benefici per la salute umana derivanti dall'azione congiunta di due tipi di acidi grassi omega-3, precisamente acido eicosapentaenoico (EPA), ed acido docosaesaenoico, (DHA). 

La sostenibilità dell’allevamento ittico, in termini di rapporto di massa tra quantità di pescato consumato/quantità di pesce prodotto dall’acquacoltura (Fish-In/Fish-Out o FiFo), rappresenta un aspetto cruciale per l’acquacoltura moderna.

Dal primo luglio 2017 anche le farine di insetto potranno essere utilizzate nei mangimi in acquacoltura. Lo ha stabilito lo scorso 13 dicembre la Commissione Europea, equiparando questa fonte proteica a quella di avicoli e suini, il cui impiego è già possibile dal 2013 (Reg. EC No 56/2013). L’uso delle proteine animali trasformate (PAT) era stato vietato nel 2011 (Reg. EC No 999/2011) a seguito dell’emergenza dell’encefalopatia spongiforme bovina (BSE). Per gli insetti il divieto si è protratto nel tempo a causa di una mancanza di regolamentazione legata ai siti di trasformazione in farine. L’autorizzazione è stata ottenuta anche a seguito delle positive evidenze scientifiche rese possibili grazie agli sforzi di numerose istituzioni ed enti di ricerca. L’argomento tuttavia è ancora ampliamente da investigare e questa sarà una delle linee di ricerca del progetto Fine Feed For Fish - 4F, sostenuto da Ager.