Una conferenza in programma è stata dedicata al progetto Sushin: "Il progetto Sushin: che ne pensano ambiente e consumatori dei nuovi ingredienti dei mangimi per pesci?" (relatori: Federico Nassivera, Università di Udine, e Silvia Maiolo - Università Ca’ Foscari di Venezia, con partecipazione di Emilio TIbaldi (Università di Udine).
I relatori hanno discusso di come la sempre più ridotta disponibilità di farina e olio di pesce abbia spinto il gruppo di ricerca di 7 enti (oltre a quelli già nominati: Università di Firenze e Ist. Zoprofilattico di Abruzzo e Molise) a proporre ad Ager un progetto sulle nuove formulazioni mangimistiche per il settore ittico. Fra le varie alternative oggetto di indagine, sono stati valutati anche dei mangimi sperimentali nei quali gli insetti hanno sostituito la tradizionale farina di pesce. I primi risultati ottenuti, hanno argomentato i relatori, sembrano essere decisamente incoraggianti, sia sotto il profilo nutrizionale che sotto quello della eco-sostenibilità. L’utilizzo di uno strumento di analisi molto potente, l'Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA), ha infatti permesso di quantificare le ricadute sull’ambiente derivanti dall’intero processo di produzione della farina di insetti e ha mostrato come questo prodotto presenti performance superiori a molte alternative proteiche presenti oggi in commercio.
Tuttavia, malgrado i numerosi vantaggi sul piano ambientale, nel mondo occidentale, è stata rilevata ancora una scarsa accettazione da parte dei consumatori, scettici sull’effettiva qualità di un pesce allevato non con mangimi tradizionali ma con prodotti aventi come principale fonte proteica proprio gli insetti. Fra gli obiettivi del progetto SUSHIN è dunque presente anche un’indagine sulla propensione al consumo di pesci allevati con questi mangimi alternativi, intervistando un campione di giovani italiani, i consumatori del futuro.