Nella ricerca di formulazioni prive di farina di pesce, a base vegetale, ma altamente nutrienti, i ricercatori della Fondazione Edmund Mach, hanno valutato l’impatto di ingredienti innovativi contenenti farina di insetto e sottoprodotti del pollame sul microbiota intestinale della trota iridea. In particolare le giovani ricercatrici Giulia Gaudioso e Giulia Marzorati, sotto il coordinamento di Francesca Fava, ed in collaborazione con tutti i partner SUSHIN, hanno recentemente pubblicato sulla rivista scientifica internazionale open access International Journal of Molecular Sciences l’articolo intitolato “Processed animal proteins from insect and poultry by-products in fish meal-free diet for rainbow trout: impact on intestinal microbiota and inflammatory markers”, contenente i risultati dell’analisi del microbiota intestinale di trota iridea in risposta a mangimi contenenti le suddette fonti proteiche alternative. Qui un link diretto all'articolo.
Dall’analisi è emerso che la farina di insetto Hermetia illucens, la farina ottenuta dagli scarti di elevata qualità derivanti dalla lavorazione del pollame e una combinazione delle farine di insetto e pollo sono in grado di ripristinare la diversità della comunita batterica intestinale, che era penalizzata dall’uso esclusivo di ingredienti vegetali nel mangime. Inoltre il microbiota intestinale è risultato specificamente modulato dagli ingredienti introdotti nel mangime in maniera funzionale a promuoverne la digeribilità. La farina di insetto infatti ha aumentato l’abbondanza relativa di batteri degradatori di chitina (per es. Actinomyces e Bacillus), mentre la farina di pollo è risultata in grado di indurre un aumento in batteri proteolitici (per es. Paeniclostridium e Bacteroidales). I ricercatori hanno anche osservato un diretto trasferimento di microorganismi dall’insetto al pesce, che possono aiutare in maniera funzionale a degradare i componenti polisaccaridici indigeriti dei magimi a base vegetale. Insieme alla modulazione specifica del microbiota i ricercatori hanno osservato una assenza di infiammazione a livello intestinale e sistemico dei pesci alimentati con i nuovi mangimi, a cui si accompagnavano anche ottimi parametri di crescita zootecnici.