L'utilizzo di mangimi innovativi - derivati da scarti di lavorazione o da specie invasive di cui si ha l'obbligo di eradicazione - potrebbero infatti dare ulteriore spinta green all'acquacoltura. I mangimi attualmente in uso sono ricavati da risorse naturali limitate (come piccoli crostacei e soia). La loro sostituzione con sottoprodotti del macello avicolo, microalghe o gambero rosso del Louisiana, permetterebbe di migliorare la sostenibilità ambientale ed economica della produzione ittica, ottenendo al contempo un prodotto di alta qualità per i consumatori.
La sfida per un'acquacoltura sostenibile. Fabrizio Capoccioni e Luca Buttazzoni. "Cibi" (Anno 5, n. 10 - Ottobre 2017), pag. 26.
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EE, 14.11.17