Il dramma delle fake news non risparmia neppure l’acquacoltura e così, periodicamente, vengono diffuse false notizie che lanciano ombre su questo metodo di allevamento e pesca che le ricerche scientifiche confermano essere rispettoso della salute dell’uomo e dell’ambiente.
Secondo una ricerca Eurobarometro del 2018 (EU consumer habits regarding fishery and aquaculture products, Report special 475, 2018) gli italiani preferiscono prodotti alimentari del loro Paese di origine, meglio ancora se della propria regione, prestando maggiore attenzione, in etichetta, a data di pesca e generalità del pescatore o dell’allevamento. Ma la cosa che colpisce maggiormente è che ancora una quota davvero marginale di persone predilige prodotti ittici da allevamento.
Questo a conferma che le mistificazioni, che vogliono dipingere come poco naturale e salubre il pesce allevato rispetto a quello selvaggio [ricco di microplastiche], attecchiscono e sedimentano nella mente dei consumatori delle false credenze. Il debunking interviene allora per ristabilire la verità con una strategia ben definita: delineare i fatti avvalendosi di fonti scientifiche senza menzionare inutilmente il falso mito e utilizzare un linguaggio accessibile a tutti con l’ausilio di infografiche. Un’attività faticosa e apparentemente senza fine, tanto più necessaria con il proliferare di piattaforme social, e unico vero antidoto per riappropriarsi di una verità il più possibile oggettiva.
E per difendere un settore - quello dell’acquacoltura, che in Italia conta su oltre 750 siti produttivi e impiega oltre 14.000 addetti nell’indotto - che pare essere l’unico in grado di sfamare in futuro 10 miliardi di persone in tutto il mondo mitigando così gli inevitabili e nefasti danni provocati dai cambiamenti climatici. L’acquacoltura infatti è l’unica riposta alla richiesta di pesce senza danneggiare ulteriormente gli ecosistemi e in questo senso va promosso l’utilizzo di farine a base di sottoprodotti di altre filiere per sviluppare un’economia circolare anche in questo settore.
Il tema delle fake news in acquacoltura è stata uno dei temi affrontati dalla Summer school organizzata dal progetto Ager 4F a Porto Conte Ricerche, vicino ad Alghero.
Una settimana di lezioni, visite in campo e attività pratiche di laboratorio per divulgare e coinvolgere studiosi, imprenditori e professionisti nel dibattito dedicato alle problematiche e sfide della moderna acquacoltura.Il Consorzio Italbiotec partner del progetto 4F, ha dedicato una lezione al debunking in acquacoltura sotto la guida del project manager Melissa Balzarotti, coinvolgendo ricercatori e studenti in un'attività di smentita di alcuni dei più ricorrenti falsi miti del web connesi alla sicurezza e salubrità del salmone allevato.
Gli articoli prodotti sono stati raccolti in un e-book integrato da linee guida per un'efficace approccio di comunicazione.
Fonte: Melissa Balzarotti, Consorzio Italbiotec