Una recente perspective pubblicata sul The New England Journal of Medicine si intitola "Escaping Pandora’s box—another novel coronavirus" e spiega in maniera lucida, ma appassionata, come l'uomo abbia creato le condizioni perfette per facilitare fenomeni di spillover (quando una malattia viene trasmessa dalla popolazione serbatoio ad alta prevalenza di patogeni ad una popolazione ospite, nel caso in cui le due popolazioni entrino in contatto), che si potrebbero tramutare in pandemie. In particolare, l'impatto delle azioni umane sull'ambiente, la scellerata appropriazione delle risorse naturali da parte dell'uomo per stare al passo con la rapida crescita della popolazione e la frammentazione degli habitat hanno evidenziato quanto sia importante tutelare la biodiversità nativa dei nostri ecosistemi come una tra le più preziose risorse che abbiamo.
Cosa c'entra questo con il progetto 4F - FineFeedForFish finanziato da Ager? In 4F l'Università di Milano-Bicocca si occupa di valutare lo stato di salute di un particolare ecosistema, quello acquatico legato agli impianti di acquacoltura. L'acqua è una preziosissima risorsa e tutelarne la sua intrinseca biodiversità è fondamentale, non solo per la salute del pesce che in essa vi viene allevato, ma soprattutto per l'ecosistema nel suo complesso.
Il focus della nostra ricerca è il cosiddetto "microbiota", quell'insieme di microrganismi che caratterizza un determinato ambiente ed esplica molti dei processi biologici che mantengono in salute un ecosistema e gli organismi che con esso interagiscono. Grazie a tecniche di sequenziamento del DNA high-throughput siamo in grado di valutare le variazioni nel tempo e nello spazio del microbiota acquatico e correlare queste allo stato di salute dell'ecosistema. I nostri sforzi puntano verso la sostenibilità ambientale di tutto il processo, proprio per evitare quei fenomeni di degradazione dell'ambiente e over sfruttamento delle risorse naturali, che si sono dimostrati così deleteri in altri contesti.
Dunque con questa pandemia ci si è accorti che il vaso di Pandora è stato aperto, lasciando uscire ciò che sarebbe dovuto rimanere confinato. Pandora (in greco antico Πανδώρα, da πᾶς "tutto" e δῶρον "dono", cioè "tutti i doni") è la prima donna mortale, creata da Efesto, il dio del fuoco, su ordine di Zeus. Non sembra un caso che allora sia stata una donna, spinta dalla curiosità, ad aprire il vaso e che oggi siano spesso le donne, in prima linea nella ricerca, ad avere la possibilità di ripristinare il contenuto di quel vaso.
Nel mito di Esiodo in fondo al vaso di Pandora rimase la speranza, che oggi rappresenta per molte la speranza che non sia più necessario richiamare l'attenzione sulle questioni di gender gap, per lasciare spazio esclusivamente alla ricerca, in tutte le sue forme, con tutte le sue potenzialità.
Morens, D. M., Daszak, P., & Taubenberger, J. K. (2020). Escaping Pandora’s box—another novel coronavirus. New England Journal of Medicine, 382(14), 1293-1295.
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