Si tratta di alimenti semplici, sicuri per gli animali e l’uomo, riammessi all’uso nei mangimi per pesci dal Reg. EU n. 56/2013, ottenuti dalla riduzione in farina degli scarti della lavorazione del pollo ed in minor misura del tacchino destinati al consumo umano. Sono ingredienti proteici conformi ai principi dell’economia circolare e quasi a chilometro zero per l’Italia, notoriamente deficitaria di proteine per le filiere feed e per gli aquafeeds in particolare. Si stima che l’industria avicola nazionale ne produca una quantità potenzialmente in grado da sola di coprire oltre il 60% della domanda annuale di proteina per i mangimi destinati all’Acquacoltura nazionale ma ora utilizzata in larga misura per il petfood.
Le ricerche finora svolte nell’ambito del progetto Sushin ne hanno accertato la piena sicurezza alimentare, una bassa impronta ambientale, prezzi di mercato competitivi e tali da posizionare le farine avicole nazionali ai vertici di una virtuale classifica di sostenibilità, nella sua più ampia accezione, tra gli ingredienti proteici dei mangimi per pesci.
Ma è sul piano nutrizionale e zootecnico che le farine in questione hanno sinora riservato le migliori sorprese. Nel progetto Sushin, analizzando e saggiando sulle specie ittiche un panel di 5 farine di pollo e di pollo e tacchino rappresentative dell’industria avicola nazionale, tutte sono risultate ricche di nutrienti ed energia, altamente digeribili, complete sotto il profilo aminoacidico, ottime fonti di taurina e di elementi minerali. Dai test di lunga durata condotti su trota ed orata le farine avicole incluse in mangimi a larga base vegetale, da sole o associate a quelle di insetto, hanno consentito di raggiungere o addirittura di superare la performance di crescita realizzata dai pesci alimentati con una dieta di controllo positivo a base di farine ed oli di pesce.