Fabrizio Capoccioni e Luca Buttazzoni (CREA) hanno recentemente pubblicato un articolo su "Mangimi&Alimenti.it" dal titolo "Le produzioni animali del futuro tra sviluppo e sostenibilità: l’impegno del nuovo centro del CREA di Zootecnia e Acquacoltura".

Qui sotto l'incipit dell'articolo (dal sito della rivista).

 Qui invece il link diretto all'articolo intero.

I ricercatori del CREA spiegano in maniera dettagliata sulla rivista divulgativa "Cibi" come i risultati del progetto SUSHIN potrebbero indirizzare l'acquacoltura verso un profilo ancora più sostenibile.

Dal laboratorio alla tavola. Si è trattato del debutto in pubblico di Sushin in Trentino: la cena con i ricercatori. Non è stato difficile per Riccardo Bosco, chef del ristorante Boivin di Levico Terme, raccogliere le prenotazioni sufficienti a riempire la bellissima saletta  - un antico scantinato nel centro storico della cittadina della Valsugana - dedicata a questo appuntamento.

di Riccardo Caprioli (IZSAM) e Fabrizio Capoccioni (CREA)

Il progetto SUSHIN ha come principale obiettivo quello di implementare soluzioni mangimistiche innovative per gli allevamenti di pesce italiani, salvaguardando la qualità e la sicurezza alimentare del prodotto ittico. Per far questo intende reperire e testare nuove materie prime per la formulazione di mangimi da acquacoltura che rispondano anche a esigenze di sostenibilità ambientale.

L’IZS dell’Abruzzo e del Molise è partner del progetto multidisciplinare SUSHIN il cui obiettivo è aumentare la produttività degli allevamenti di pesce italiani in maniera sostenibile ed economica, salvaguardando la qualità e la sicurezza alimentare del prodotto ittico. SUSHIN è finanziato da Ager (www.progettoager.it), un progetto di ricerca agroalimentare promosso e sostenuto da un gruppo di Fondazioni bancarie, che mette al centro le produzioni italiane d’eccellenza puntando al miglioramento dei processi e allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia.

Una delle prime azioni messe in atto dalle unità operative della cordata di Enti di Ricerca e Università coordinate dall’ateneo di Udine, è il reperimento di nuove materie prime per la formulazione di mangimi da acquacoltura che rispondono anche a esigenze di sostenibilità ambientale. Nel mese di aprile i ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise e del Centro del CREA di Produzioni Animali e Miglioramento Genetico di Monterotondo hanno eseguito i primi campionamenti sul campo mirati alla raccolta del gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), identificato come uno dei quattro possibili ingredienti per i mangimi da acquacoltura da testare su specie allevate quali spigola, orata e trota iridea.

Assicurare la qualità dei prodotti ittici allevati grazie a mangimi alternativi alla farina di pesce, che migliorano la sostenibilità ambientale della produzione. È questo il principale obiettivo del progetto SUSHIN, finanziato da Ager nel settore Acquacoltura con un contributo di 716mila euro, e ufficialmente partito da qualche mese. I ricercatori lavoreranno, nei prossimi tre anni, per mettere a punto alimenti per i pesci a base di insetti, microalghe, sottoprodotti della macellazione avicola e di crostacei: mangimi in grado di ridurre lo sfruttamento di risorse naturali, senza intaccare la qualità del prodotto ittico. Un traguardo importante, considerando che l’acquacoltura intensiva è destinata a crescere a livello globale e con essa la richiesta di cibo per i pesci, che nel 2025 è stimata in 87 milioni di tonnellate.

Dal primo luglio 2017 anche le farine di insetto potranno essere utilizzate nei mangimi in acquacoltura. Lo ha stabilito lo scorso 13 dicembre la Commissione Europea, equiparando questa fonte proteica a quella di avicoli e suini, il cui impiego è già possibile dal 2013 (Reg. EC No 56/2013). L’uso delle proteine animali trasformate (PAT) era stato vietato nel 2011 (Reg. EC No 999/2011) a seguito dell’emergenza dell’encefalopatia spongiforme bovina (BSE). Per gli insetti il divieto si è protratto nel tempo a causa di una mancanza di regolamentazione legata ai siti di trasformazione in farine. L’autorizzazione è stata ottenuta anche a seguito delle positive evidenze scientifiche rese possibili grazie agli sforzi di numerose istituzioni ed enti di ricerca. L’argomento tuttavia è ancora ampliamente da investigare e questa sarà una delle linee di ricerca del progetto Fine Feed For Fish - 4F, sostenuto da Ager.

Lo studio del microbioma è uno dei nuovi e innovativi trend della ricerca italiana e internazionale. Parliamo di organismi invisibili all’occhio umano, in particolare batteri, che vivono all’interno di uomini e animali e hanno una grande importanza per il loro benessere. Nell’uomo il microbioma è la famosa flora intestinale, che incide fortemente sul nostro stato di salute, regolando ad esempio l’assorbimento delle sostanze nutritive e influendo sulle difese immunitarie.

Nuove diagnostiche basate sulla lettura del DNA per sconfiggere le frodi e diminuire l’uso degli antibiotici negli allevamenti di branzino, trota e orata 

Sarà uno squalo o un pesce spada? Si tratterà davvero di un palombo? Ogni anno arrivano in Europa mille specie ittiche, provenienti da oltre centoventi paesi del mondo. Un numero davvero considerevole, che spesso rende difficile identificare esattamente il pesce che stiamo per scegliere e mangiare. Il mezzo più immediato per conoscerlo meglio è certamente l’etichetta, strumento fondamentale per il consumatore, che deve riportare: il corretto nome del pesce (comune e/o scientifico); l’origine del pesce, intesa sia come metodo di allevamento o di cattura, che in termini di provenienza geografica; informazioni di natura tecnica sui metodi di conservazione e parametri nutrizionali, informazioni utili per preservare il cittadino da alterazioni e frodi.

E’ possibile ridurre l’utilizzo di farine e oli di pesce utilizzati in acquacoltura, salvaguardando ambiente, produzione e qualità del pesce allevato? A dare una risposta decisamente affermativa sono i ricercatori del progetto SUSHIN (SUstainable fiSH feeds INnovative ingredients) che si concentreranno sullo studio di nuovi ingredienti per l’alimentazione di trota, branzino e orata.