4F Fine Feed For Fish Università dell'Insubria
Con l’intento di valutare in scala produttiva la possibilità di minimizzare l’inclusione di farina di pesce nei mangimi, sono stati condotti studi su orata (Sparus aurata) presso un impianto pilota a ricircolo e un allevamento commerciale in gabbie galleggianti.
In Italia il settore dell’acquacultura rappresenta un’eccellenza a livello mondiale, con oltre 800 impianti e un volume annuo di 140 mila tonnellate, contribuendo a circa il 40% della produzione ittica nazionale e al 30% della domanda di prodotti ittici freschi. Le sfide connesse al soddisfacimento del fabbisogno alimentare di una popolazione in continua crescita hanno aperto il dibattito circa l’uso sostenibile delle risorse, gli impatti ambientali, la conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici.
Recenti studi hanno dimostrato come sia le farine da sottoprodotti della lavorazione avicola, sia le farine d’insetto, possano essere validi sostituti alla farina di pesce per la formulazione di mangimi per pesci di allevamento.

Nonostante la produzione dell’acquacoltura sia triplicata negli ultimi vent’anni, la produzione di farina di pesce (fishmeal) è diminuita da 6.6 a 4.8 Mt. Questo dato trova la sua spiegazione nell’affermarsi di concentrati proteici vegetali e farine proteiche animali, che forniscono le proteine ​​necessarie nei mangimi per pesci.

La nostra ricerca: 4F

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