Poiché la pesca di cattura rimane stagnante e vulnerabile, solo l'acquacoltura può soddisfare un tale aumento della domanda. Per diventare la principale fonte di produzione alimentare acquatica e contribuire efficacemente alla “rivoluzione blu”, l'acquacoltura mondiale è impegnata in una produzione sempre più responsabile ed ecosostenibile, di crescente sensibilità sociale, di qualità tracciabile e certificabile che si sviluppa sotto un approccio ecosistemico. La problematica della nutrizione degli organismi acquatici rappresenta il legante all’interno di tale contesto.
Dal 3 al 7 giugno 2018 si è svolta a Las Palmas di Gran Canaria la XVIII edizione dell’International Symposium on Fish Nutrition and Feeding - ISFNF, contestualmente alla celebrazione dei 40 anni di incontri tra gli specialisti di nutrrizione in acquacoltura, come fedele riflesso dello sforzo intenso in ricerca e sviluppo che nutrizionisti di tutto il mondo stanno affrontando per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura.
Una delle maggiori sfide che l'acquacoltura deve ancora affrontare è la limitazione nelle risorse mangimistiche ed in tale ottica, gli studi sulle risorse nutrizionali alternative consentono di ridurne notevolmente la dipendenza dalla farina e dall’olio di pesce. Su questo specifico capitolo, a Las Palmas sono stati presentati oltre 100 comunicazioni orali e poster, ossia quasi il 30% di tutte le comunicazioni presentate. Il restante 70% ha affrontato la definizione delle esigenze dietetiche per i nutrienti essenziali delle nuove specie proposte per l’allevamento, quindi il miglioramento sulla salute e sul benessere degli animali, dove l'alimentazione e gli additivi per i mangimi ricoprono ruoli molto importanti.
L’approccio omico è diventato una pratica di routine in molti studi nutrizionali, tanto da richiedere forse una sessione specifica nelle edizioni future del Simposio. Sono emerse necessità di promuovere ulteriormente gli studi sui riproduttori e sulla nutrizione larvale, noti ormai anche da studi epigenetici, gli effetti persistenti dell'alimentazione precoce lungo l'intero ciclo di vita degli animali.
L’approccio omico è diventato una pratica di routine in molti studi nutrizionali, tanto da richiedere forse una sessione specifica nelle edizioni future del Simposio. Sono emerse necessità di promuovere ulteriormente gli studi sui riproduttori e sulla nutrizione larvale, noti ormai anche da studi epigenetici, gli effetti persistenti dell'alimentazione precoce lungo l'intero ciclo di vita degli animali.
A tale proposito si è visto un interessante approfondimento degli studi riguardanti il genotipo, dal punto di vista epigenetico-nutrizionale, interazioni che acquisiranno sempre maggiore importanza nei prossimi anni. Complessivamente questa XVIII edizione ISFNF ha visto la partecipazione di quasi 500 delegati provenienti da circa 40 paesi, con oltre 90 presentazioni orali e 270 poster. C'è stata anche una grande rappresentanza di studenti, dottorandi e giovani ricercatori. Tra questi ha riscosso molto successo la presentazione orale di recenti risultati ottenuti col progetto delle fondazioni italiane di origine bancaria Ager 4F, sulle performance e sul microbioma intestinale di orata, in seguito ad alimentazione con diete contenenti un mono-estere dell’acido butirrico (monobutirrina®), presentata da una studentessa dell’ultimo anno del Dottorato di Ricerca in Biotecnologie dell’Università degli Studi dell’Insubria.
Le prossime edizioni di ISFN sono previste a Busan (Sud Corea), quindi in Italia, presso una località di grande richiamo ancora da definire.
Fonte: Genciana Terova, Marco Saroglia, Università degli Studi dell'Insubria