Il loro elevato potenziale di impiego deriva dalle proprietà nutritive (contengono, difatti, proteine in elevata quantità e, soprattutto, di elevata qualità), dalla ridotta competitività con l’alimentazione umana (noi non consumiamo abitualmente insetti all’interno della nostra dieta) e, infine, dalla capacità di ridurre l’impatto ambientale (sono, infatti, in grado di crescere facilmente su diversi rifiuti organici).
Per quanto concerne l’acquacoltura, gli studi sinora condotti hanno evidenziato performance di crescita positive nel salmone, nel branzino e nella trota iridea alimentati con farine di Hermetia illucens (la comune mosca soldato nera). Si sa, tuttavia, ancora molto poco sulle possibili patologie che potrebbero manifestarsi negli animali in seguito alla somministrazione di questa nuova dieta, oltre ai potenziali effetti (sia negativi che positivi) che potrebbero essere osservati sulla fisiologia e il funzionamento intestinale dei pesci.
Per tali motivazioni, l'Università di Torino partner del progetto 4F ha, recentemente, focalizzato la sua attenzione sull’esame post-mortem degli organi principali (intestino incluso) di trote iridee alimentate con farina di Hermetia illucens, utilizzando diverse tecniche anatomo-patologiche (in particolare, esami istologici di base, analisi morfometriche e colorazioni istochimiche).
I risultati pubblicati sulle riviste internazionali quali “Journal of Animal Science and Biotechnology” ed “Aquaculture” sono stati particolarmente positivi.
In primo luogo non sono state identificate alterazioni patologiche a carico di milza, fegato e intestino nei pesci alimentati con farina di insetto, il che suggerisce come gli insetti non influenzino, in maniera negativa, lo stato di salute degli animali.
Inoltre, la mucosa intestinale dei pesci alimentati con farina di Hermetia illucens non ha mostrato né alterazioni di forma (indagate attraverso specifiche misurazioni delle cripte e dei villi, i due principali elementi che costituiscono la mucosa dell’intestino), né modificazioni a carico delle mucine (sostanze glicoproteiche prodotte da particolari cellule intestinali, messe in evidenza mediante specifiche colorazioni).
I risultati ottenuti dimostrano come la somministrazione di queste farine, contribuisca all'assorbimento dei nutrienti particolarmente efficace, una crescita ottimale del pesce, nonchè una protezione efficace nei confronti di potenziali agenti patogeni a livello intestinale. La nostra ricerca conferma l’elevato potenziale di impiego delle farine di insetto in acquacoltura, a ulteriore supporto della recente autorizzazione di utilizzo da parte della legislazione europea.
Fonte: Biasato Ilaria, Laura Gasco, Università degli Studi di Torino